PIAZZA DON GIUSEPPE BIANCO

don-Bianco-GiuseppeFigura di semplice eroe, generoso e coraggioso, discreto e riservato, don Bianco nasce nel 1879 a Dronero, ma per 45 anni è parroco a Villar Bagnolo.

Il momento storico, segnato dalla miseria e dalle grandi guerre, diventa occasione per esprimere tutta la sua attiva solidarietà.

Per i poveri vecchi che mendicano istituisce una sorta di mensa, offrendo loro un piatto di minestra.

Vicino alla gente, predica in dialetto e accorre al capezzale di ogni malato.

Durante il Secondo conflitto mondiale, inizia a tenere un diario in cui scrive, tra l'altro, il racconto dell'eccidio del 30 dicembre 1943, riportando con dolore i nomi dei 13 civili uccisi per rappresaglia.

È tra i protagonisti della trattativa con i tedeschi per ottenere, in cambio della restituzione di tre ufficiali tenuti in ostaggio dalla Resistenza, la salma di "Fanfulla", partigiano 17enne.

E quando un contadino sta per essere fucilato dopo un rastrellamento, si offre per morire al posto suo: l'ufficiale, colpito dal coraggio di don Bianco, lascia vivere entrambi.

A questo prete ancora oggi ricordato ed amato è stata intitolata una piazza.


tratto dalla rubrica sulla Toponomastica dell' "Ecomese"