4ª Brigata Garibaldi
La 1^ Divisione d'Assalto Garibaldi "Leo Lanfranco", nata il 10 settembre 1943 dall'incontro fra un gruppo di ufficiali e militari del "Nizza Cavalleria", con alcuni dei massimi dirigenti del Pci di Torino, provenienti dall'attività clandestina.
La direzione militare venne assunta dall' antifascista di sempre, tenente di Cavalleria Pompeo Colajanni (Barbato).
Commissario Politico l'operaio torinese, Gustavo Comollo (Pietro), appena rientrato del carcere e dal confino fascista.
Testimonianze...
Riteniamo utile, in merito alla figura del commissario "Pietro", ricordare il "Diario di Leletta - lettera a Barbato - cronache partigiane 1943-1945", pubblicato dalla Ed. Franco Angeli (1993), con l'autorevole e non formale Prefazione dello storico Giorgio Vaccarino.
Figlia sedicenne della Baronessa Caterina d'Isola (ultima primogenita dei Malingri di Bagnolo "di tradizione feudale"), «il cui inveterato antifascismo, pur nutrito di anticomunismo, la mette con questi vecchi antifascisti in piena consonanza di spirito».
La Casa patrizia di Villar Bagnolo diventa sede di Comando della IV^ Brigata Garibaldi.
Vaccarino definisce Leletta: «testimone e straordinaria partecipe alle vicende partigiane», ed il Diario «ha il pregio dell'immediatezza e dell'autenticità»; (Nel dopoguerra il suo fervore religioso la porterà ad entrare in Convento, dove terminerà la sua vita terrena in odore di beatificazione).
Solo qualche riga:
10/9/'44 -«.Alla sera è venuto a sentire la radio l'operaio che è stato a Mosca e che è tanto "francescano"».
20/10/'44 - «...Stasera i nostri cari comunisti - solo il quartetto [Barbato, Pietro, Francesco, Mirco] sono scoppiettati in un fuoco d'artificio di ideali compressi. Sono degli apostoli, degli idealisti, che ricreano l'anima in un momento in cui l'umanità è così vuota e così tragicamente sofferente, ma ho paura che saranno dei martiri e degli incompresi...»
15/10/'44 - «...Pietro ci ha raccontato le sue prigioni antifasciste dal '25 al '31 e dal '37 al '43 ...»
29/11/'44 - « Aimaro è andato a Barge ...sono rimasta con Kant, che è poi stato simpaticamente sostituito da Pietro, caro, aperto, onesto; partente per Cuneo...».
26/3/'45 - «arriva Pietro. Non avevo più visto la sua buona faccia aperta di piemontese dall'epoca del nascondiglio al Castello...»
FINALE (1991) «Ho pensato ai giorni antichi e ho avuto in mente gli anni eterni» Salmo 76
«Ho pensato ai giorni antichi della guerra, vissuta fra i 13 e i 19 anni. e li ho visti "veri", liberi dall'eterodirezione dei mass-media, vissuti veramente da me.
Li ho visti liberi, questi anni, dagli strati di lardo che il danaro pone sulle realtà essenziali della vita: prima fra tutte la morte.
Di fronte ad essa gli ideali politici, - l'antifascismo che affratellava persone così diverse -, l'amicizia, la ricerca, la stessa povertà, acquistavano un rilievo del tutto speciale.
Ho avuto in mente gli anni eterni ai quali la vita del tempo conduce, e attendo lietamente anche l'incontro con coloro che in queste cronache sono nominati.»