I Piloni Votivi
I Piloni chiamati anche edicole o capitelli, hanno origine molto antica. Potrebbero essere gli eredi delle "Mongioie", (mons iovis) cioè, quei cumuli di pietre accatastate a colonna, che ancora ai giorni nostri possiamo incontrare su qualche sentiero di montagna, che le popolazioni liguri-celtiche costruivano ai bordi delle strade con funzioni religiose e anche di segnavia.
Si possono raggruppare in base alle caratteristiche morfologiche più generali nelle seguenti categorie:
Croci: in legno, pietra o ferro battuto infisse a terra o su colonne di pietra. La croce sostituisce l'albero sacro, come supporto del divino.
: composti da una base in pietra o marmo, con fusto alto e sottile in pietra lavorata, per lo più a sezione circolare, con capitello su cui solitamente poggia una statua.
Pilastro: costruito in pietre mattoni e calce, su base quadrata, un corpo ripieno, più snello nel 1700 e più tozzo nel 1800, e racchiuso in alto da una cornice, sormontato dal tettuccio a piramide e dalla croce. È il tipo più comune nella zona di Bagnolo, dove è conosciuto con il nome di "pilon".
Edicola: piccola costruzione esteriormente molto simile alla precedente, ma impostata con un'altra tecnica: su una base più o meno consistente si innalzano tre, chiuse in alto da una volta ed aperta sulla parete mancante in una porta arcata sovente chiusa da un cancello, il tutto è coronato da cornice, da tettuccio a capanna e croce. Questo tipo di costruzione, quando è di dimensioni maggiori, diventa una vera e propria cappella con altarino e in alcuni casi finestre laterali.